
Firenze – Con l’esposizione delle opere giovanili di Galileo Chini riaprono le porte di Villa Bardini dopo la prolungata chiusura per la pandemia. Da martedì 7 dicembre 2021 fino al 25 aprile 2022 la mostra intitolata “Galileo Chini e il Simbolismo Europeo” sarà l’occasione per riscoprire i primi venti anni dell’attività artistica di Chini, trampolino di lancio verso un futuro di successo a livello internazionale.
Tra il 1895 e il 1914 circa l’artista aderisce al Simbolismo internazionale e alle sollecitazioni progressiste dell’Art Nouveau, da cui emerge come uno degli artisti italiani del periodo più famosi e molto apprezzato anche dai suoi colleghi che successivamente avrebbero dato un nuovo impulso all’arte italiana, incarnando la figura ideale di artista moderno di quel periodo.
Curata da Fabio Benzi, la mostra, che si compone di oltre duecento pezzi, è promossa da Fondazione CR Firenze e da Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.
Dipinti, disegni, illustrazioni e ceramiche di Chini si alternano a lavori di altri artisti a lui contemporanei. Di quel quel periodo di grande fermenti artistici e culturali, come il simbolismo francese e mitteleuropeo, il preraffaellismo e secessioni, sono presenti in mostra opere di Auguste Rodin, Gustav Klimt, Max Klinger, Ferdinand Hodler, William de Morgan, Walter Crane, Aubrey Beardsley, Gaetano Previati, Giovanni Segantini, Odilon Redon, Ferdinand Khnopff, Félix Vallotton, Pierre Bonnard e molti altri.
In quel tempo Galileo Chini esprimeva l’ideale di modernità in Europa. Partecipò alle grandi mostre internazionali come a Torino, Parigi, Monaco, Bruxelles, San Pietroburgo, St. Louis. Ottenne commissioni pubbliche, come le decorazioni di importanti sale alle Biennali del 1903, 1907, 1909 e del 1914, alcune di queste sono esposte in mostra.
Ottimo ceramista, le sue opere, legate al gusto Art Nouveau, sono tra le più significative per quel periodo. Fin dal 1896 egli infatti introdusse, tra i primissimi in Italia e in Europa, questo gusto moderno dell’Art Nouveau. In esposizione ci sono anche alcuni vasi “preraffaelliti” di ottima fattura.
Il suo viaggio dal 1911 al 1913, in Siam, ora Thailandia, per decorare la grande Sala del Trono di Bangkok, cambiò il suo linguaggio più improntato a un impressionismo psicologico.
“Siamo lieti che con questa grande mostra possa riaprirsi anche Villa Bardini come centro dedicato all’arte e alla cultura di Firenze – affermano Luigi Salvadori, Presidente di Fondazione CR Firenze e Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron -. Dopo mesi di chiusura le sale espositive della villa tornano ad animarsi. L’esposizione celebra la figura di un grande artista fiorentino, che ha saputo distinguersi nel panorama internazionale attingendo e allo stesso tempo contaminando l’epoca artistica nella quale si è affermato”.
Galileo Chini e il Simbolismo Europeo
Villa Bardini, Firenze
Fino al 25 aprile 2022
Info: eventi@villabardini.it
www.villabardini.it
In foto: Galileo Chini. Ph: Stefano- Casati