Vincenzo Simoni, scompare un protagonista della storia fiorentina

Firenze – E’ difficile parlare di Vincenzo Simoni, presidente nazionale dell’Unione Inquilini,  senza che chi l’ha conosciuto non sprofondi in una pletora di ricordi, aneddoti,  brandelli di conversazioni che già, a poche ore dalla morte (avvenuta ieri pomeriggio nella sua casa in via San Giuseppe a Firenze), tendono a rivestirsi del colore del mito. Già, perché Vincenzo Simoni è stato una di quelle presenza di cui non si può parlare “a prescidere”. Da Vincenzo non si prescindeva, come spiegano gli amici o meglio, come sottolineano, i compagni, sia si fosse d’accordo o meno.

Per restituire qualcosa della sua figura, sono come spesso accade le osservazioni “personali” quelle che più svelano l’importanza del protagonista. Ad esempio, il fatto che tutti ricordino ciò che Maurizio Lampronti, altra storica e “imprescindibile” figura della sinistra fiorentina, scrive di lui:  “Ha trascorso la sua esistenza nelle piccole stanze dell’opposizione: non ha mai voluto avere nulla in comune con la ” grande” politica dei partiti da cui avrebbe potuto avere incarichi e onori. Ha sempre vissuto del suo stipendio di insegnante, poi della pensione e non ha mai lasciato la sua modesta casa di via S.Giuseppe, quartiere di Santa Croce che era diventato il suo e dove aveva partecipato a tante iniziative politiche e, in primo luogo come nel resto della città, alla difesa dagli sfratti”.

Riavvolgendo il filo della sua esistenza, Vincenzo Simoni era nato a Rovigno, in Istria, il 30 novembre 1937. La sua famiglia condivise il destino di molte famiglie finendo profuga in Italia, elemento che gli darà poi nella vita quella capacità singolare di calarsi nelle difficoltà e nella disperazione degli altri, in particolare per quanto riguarda le problematiche della casa. A Firenze abita e cresce al Lippi, dove frequenta fin da giovanissimo e per tanti anni la casa del popolo che vi si trova, dando subito prova di quella singolare capacità organizzativa e di attrazione che connoterà sempre il suo agire politico, fondando un collettivo di quartiere chiamato “la sveglia”. Al Lippi sono ancora in tanti a ricordarlo.

Gli studi, la laurea alla Cesare Alfieri, l’agire politico, tutto si cala in quel periodo di fermenti e di brividi intellettuali che porteranno al ’68. Nella sinistra del PSI, nel 1964 partecipò alla scissione che dette vita al P.S.I.U.P (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria), rimanendovi dall’inizio alla fine dell’esperienza. Si trasferisce nelle stanzine della Federazione di piazza Dell’Olio, dove crea un Centro di lavoro politico in cui confluiscono decine di collettivi di studenti, nuclei molto presenti in quasi tutti gli istituti fiorentini, a cominciare dal Galilei. Fra i ragazzi che frrequntano lo spazio, Paolo Hendel e David Riondino. Affronta la diaspora del PSIUP che ne decreta la fine come esperienza politica e fonda il Centro di Documentazione di via de Pepi, portando con se’ il nutrito gruppo di giovani del Centro di lavoro politico e con cui, poco dopo, aderisce ad Avanguardia Operaia. In seguito, quando Avanguardia Operaia decide di entrare in Democrazia Proletaria di cui Simoni è uno dei fondatori fiorentini, diviene, per poco tempo (proprio a causa della sua riottosità alla politica dei partiti), consigliere comunale. Resta poco, rinuncia agli ulteriori 4 anni che nel rapido mutare delle compagini della sinistra gli vengono riproposti e entra in consiglio comunale la compagna di tutti gli anni della militanza e della vita, Stefania. Dopo un rapido passaggio nei Verdi Arcobaleno e la rapida disintegrazione di questi, partecipa anche alla nuova formazione politica in cui la sinistra sembra aver finalmente requie, Rifondazione comunista, negli anni’90 del secolo scorso.

Intanto però, verso il 1974, Simoni aveva già cominciato a occuparsi dei problemi della casa, fondando a Firenze l’Unione Inquilini, forse la passione più tenace e complessa di tutta la sua esistenza. Cominciò con la grande stagione delle occupazioni, numerose e spesso con esiti positivi per i senza casa tutelati dalla UI, come l’occupazione, subito nel 1974, di 96 alloggi popolari in via dell’Argin Grosso, che, come ricorda Sandro Targetti, altro protagonista di quelle tumultuose vicende, “garantì il diritto alla casa a tutte le famiglie occupanti”, o un’altra del 1975 che contribuì a trasformare lo stabile occupato in patrimonio Erp, come ricorda, in un post appassionato, Marzia Mecocci del Movimento di Lotta per la Casa. Un impegno che proseguì nel tempo, accompagnando e tutelando la fascia più esposta  dei cittadini fiorentini e poi, in veste di presidente nazionale, dell’intera Italia.  Proprio ultimamente, nonostante la salute cagionevole ne limitasse molto la partecipazione, si era gettato con l’Unione Inquilini nella battaglia per le riassegnazioni veloci delle case rimaste vuote nell’Erp, almeno 700 a Firenze, molte di più in tutta la Toscana. Una battaglia di civiltà e dignità “oltre che dei cittadini, anche per le istituzioni”.

“Un grande vuoto, ma anche la consapevolezza che la lezione che abbiamo avuto da lui è una lezione di lotta formativa per la giustizia sociale – commenta il segretario fiorentino dell’Unione Inquilini Pietro Pierri – siamo determinati a proseguire le nostre battaglie portando con noi i suoi temi, le sue idealità, il suo metodo. Proseguiremo la sua esperienza straordinaria. L’UI proseguirà nella sua eredità”. Allo studio, anticipa Pierri, “covid permettendo, un’iniziativa di riflessione di un’esperienza straordinaria, in cui avranno spazio i protagonisti dei movimenti, i rappresentanti del mondo della cultura, tutti i differenti livelli che hanno riconosciuto la grande lezione di Vincenzo Simoni”.

“Dopo la scomparsa di Lorenzo Bargellini, viene a mancare un altro protagonista delle lotte sociali, un riferimento per tutti noi – scrive in un post Sandro Targetti, Rifondazione comunista e compagno di tante battaglie – L’ultima campagna fatta insieme è stata quella contro la vergogna delle case popolari tenute vuote e blindate. Grazie Vincenzo per il Tuo contributo quasi sempre controcorrente, critico e mai scontato, ma sempre dalla stessa parte della barricata, contro tutte le ingiustizie, anche quando avevamo posizioni diverse. Continueremo a lottare, a unire le forze, facendo tesoro della tua esperienza, perchè in questa città il diritto alla casa ed alla dignità sia riconosciuto e garantito, ma oggi ci sentiamo molto tristi e addolorati”.

“E’ davvero triste dovere dare addio a una persona come Vincenzo Simoni, che è stato compagno di tante battaglie – dice Laura Grandi, segretaria regionale del Sunia – Se ne va una figura che rivestiva grande valore umano e sociale e che ha combattuto tenaci battaglie politiche improntate a dare dignità alle famiglie più bisognose e fragili. Il diritto alla casa è stato il campo in cui ci siamo impegnati insieme ed insieme abbiamo combattuto per il riconoscimento pieno dell’edilizia pubblica. Ciò che mi viene in mente è che ci lascia un amico e un uomo onesto che aveva messo nelle sue priorità la difesa dei più deboli attraverso l’opera del sindacato”.

Mentre messaggi di solidarietà e di partecipazione provengono da tutte le aree della sinistra, dal Sunia che nell’ultimo convegno sul disagio abitativo gli aveva attribuito una targa di riconoscimento per tutta l’attività svolta sul diritto all’abitare, dall’Usb ai Cobas alla Cgil al Movimento di Lotta per la Casa alla Rete Antisfratto Fiorentina, giunge notizia che la sua figura verrà commemorata nel consiglio comunale di lunedì prossimo. Intanto giunge la nota della nuova assessora alla casa regionale, Serena Spinelli: “Non avevamo ancora avuto occasione di incontrarci nella mia nuova veste istituzionale, ma di Vincenzo ho sempre apprezzato la competenza e la passione che sapeva mettere nel suo quotidiano impegno nella difesa del diritto alla casa e in favore dei ceti più deboli della popolazione. Sono state molte le occasioni di contatto e di lavoro comune nel corso dei cinque anni in cui ho fatto parte della terza commissione del Consiglio regionale. La sua è una figura storica nel settore casa, fin da quando, negli anni Settanta, fondò a Firenze l’Unione Inquilini. Da allora il suo impegno non è mai venuto meno. Mi preme far giungere le mie più sentite condoglianze ai suoi familiari e all’Unione Inquilini”.

Nel consiglio comunale odierno, in attesa del prossimo appuntamento, i consiglieri di Spc Dmitrij Palagi e Antonella Bundu hanno voluto ricordare Vincenzo Simoni: “La nostra città – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – perde una voce conosciuta e riconosciuta. In queste ore si susseguono i ricordi di tante voci. Tutte esprimono grande affetto e stima, anche nel ricordare i forti scontri verbali e i duri confronti che segnavano un carattere deciso, quanto generoso. Vincenzo Simoni – ricordano Palagi e Bundu – ha rappresentato la sinistra in Palazzo Vecchio per Democrazia Proletaria e con lui viene meno un importante punto di riferimento per la difesa dei bisogni delle persone. Ci stringiamo alle compagne e ai compagni, anche se in modo virtuale, con un pensiero a Stefania e a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo più da vicino”.

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