
Prato – Dare corpo e voce agli ultimi ed invisibili che,nonostante le avversità, si affidano alla preghiera per andare avanti. È questo il senso del messaggio di speranza che il Santo Padre, in occasione del Natale, ha inteso trasmettere attraverso le telecamere di Mediaset, in occasione del Natale, a tutti coloro che nel mondo soffrono e vivono situazioni di marginalità e di abbandono. Con spirito di amore e carità ha accolto e benedetto in Vaticano tre donne e un uomo. Una, vittima di violenza domestica, l’altra senza fissa dimora, un detenuto condannato a due ergastoli, e una una giovane scout di 18 anni per tutti i ragazzi che durante il lockdown sono diventati degli invisibili e che si sono sentiti “ultimi”.
Parole di conforto e di amore uscite dalla voce di Papa Francesco perché queste persone siano da esempio per chi teme che la vita sia solo un percorso di sofferenza e di umiliazione senza via d’uscita. Ed ecco la storia di G. M. in fuga con i suoi quattro figli da un marito violento aiutata e supportata dall’associazione Senza Veli sulla Lingua e dalla sua presidente Ebla Ahmed che non l’ha mai abbandonata.
Dall’assistenza legale civile e penale delle avvocate romane Adalgisa Ranucci e Paola Paladina a quella psicologica terapeutica delle milanesi Silvia Bassi e Annalisa Cantù, tutte della squadra dell’associazione, che hanno ascoltato e seguito Giovanna e i suoi figli. Sembrava a un certo punto di vedere la luce in fondo al tunnel grazie anche ad un processo che condanna il marito maltrattante, quando poi, a causa del Covid, Giovanna si è ritrovata all’improvviso senza un lavoro, con un affitto da pagare e figli a cui non saper come fare per dare loro da mangiare. Ma Giovanna non si è persa d’animo e con coraggio, determinazione e fede nella preghiera è riuscita a farcela. «Ho vissuto momenti difficilissimi,mi guardavo allo specchio e vedevo nei miei occhi la disperazione di chi è sull’orlo di un baratro. Temevo per i miei figli. Poi non so come, ma una forza in me ha cominciato a farsi spazio e mi ha spinto a non mollare. Come se una mano dal cielo fosse venuta in mio aiuto. E così è stato».
E il Papa ascoltando queste parole ha abbracciato questa donna simbolicamente abbracciando tutte coloro che subiscono ogni tipo di violenza. Perché Giovanna ha sconfitto il male affidandosi alla fede. A fine incontro Giovanna e Papa Francesco si sono scambiati dei doni. Giovanna ha consegnato al Papa una lettera dell’associazione Senza Veli sulla Lingua firmata dalla presidente Ebla Ahmed unitamente alla maglietta simbolo della associazione ,”No more Silence”, ricevendo in cambio dalle mani del Pontefice un Rosario benedetto.
Oggi Giovanna è ancora in attesa di una casa e di un’occupazione ma vive serena insieme ai suoi figli. È iscritta all’associazione Senza Veli sulla Lingua con cui collabora attivamente per aiutare le donne ad uscire dal tunnel della violenza. La sua storia verrà trasmessa domenica 19 dicembre sulla rete ammiraglia Canale 5 in anteprima mondiale alle 20.35,dopo il telegiornale,in “Francesco e gli invisibili. Il Papa incontra gli ultimi” a cura del giornalista vaticanista Fabio Marchese Ragona.
L’associazione Aps Senza Veli sulla Lingua nazionale e multietnica, fondata nel 2013 dalla dottoressa italo anglo yemenita Ebla Ahmed è Ente del Terzo Settore. Ha aiutato moltissime donne italiane e straniere ad uscire dalla violenza grazie ad un team di professionisti e può contare sul sostegno di amici e sponsor.Ha promosso nelle sedi istituzionali del Senato e del Parlamento Europeo una serie di proposte di legge contro la violenza di genere sostenute da politiche donne dei diversi schieramenti politici. Ha sezioni di ascolto a Milano, Monza Brianza (Varedo e Seregno) Prato.