
Rimandata di qualche tempo quella che poteva essere l'ultima scena di una questione controversa che va avanti da parecchi anni. Ma che, anche per le pressioni che il nuovo ingresso della società guidata da Cesare Meli ha scaricato sull'amministrazione comunale, rischiava di essere chiusa stamattina lasciando per strada un allenatore professionista fra i più noti nell'ambiente dell'ippica fiorentina, Renato Monaco e alcuni giovani uomini che svolgono questa professione presso di lui.
Oltre una ventina di uomini fra vigili urbani, guardie forestali (tre, con tanto di van per trasportare via i cavalli) personale addetto alla rimozione di animali oltre al veterinario del Comune dottor Morelli, più la presenza dello stesso direttore del patrimonio immobiliare comunale in persona Paolo Pantuliano, avevano fatto temere agli ultimi abitanti che stazionano nelle scuderie da almeno 20 (alcuni 30) anni, che da lì a poco cani, cavalli, galline, uomini e cose sarebbero stati caricati e portati via. Una conclusione che è stata scongiurata da un lato dalla perizia del giovane avvocato che assiste l'allenatore, dall'altra dalla pacatezza e buona volontà di aprire il dialogo da parte dei rappresentanti dell'amministrazione. E anche, particolare importante, dal buonsenso e dalla volontà di addivenire a una soluzione non traumatica dimostrata in generale.
Di fatto, ciò che l'amministrazione intendeva realizzare era una sorta di "sfratto" di tutto il team, compresi gli animali. Perchè? I rappresentanti dell'amministrazione sostengono di avere informato da tempo gli occupanti della necessità che la struttura venga completamente sgomberata. Perchè? Per l'impegno che l'amministrazione comunale stessa si è assunta nei confronti della nuova società che ha ottenuto la gestione della struttura al posto di Ippodromi fiorentini, il vecchio gestore. Vale a dire, la nuova società capeggiata da Cesare Meli e che conta fra i suoi membri nomi conosciuti come Cavalli, ha avuto assicurazioni che la struttura gli sarebbe stata consegnata "libera". E preme che ciò sia rispettato, in quanto vorrebbe dare il via al più presto ai lavori grandiosi che ha in programma, fra cui anche quello di una foresteria e altre strutture non del tutto attinenti all'attività sportiva, ma giudicate molto attrattive per far ripartire il mondo un po' stinto dell'ippica fiorentina.
Però … però, come spiega l'avvocato Riccardo Rodriguez che rappresenta l'allenatore Renato Monaco, il problema si pone nel momento in cui si guardi alle modalità con cui il suo cliente è stato informato del fatto che doveva liberare la struttura. In sintesi, sempre secondo Rodriguez, il nocciolo della questione sta nel fatto che l'amministrazione comunale ha inviato e notificato l'avviso di dover lasciare la struttura alla vecchia società. Senza preoccuparsi di inviarlo a chi utilizzava la struttura. Un iter necessario, quest'ultimo, in quanto nella concessione stessa non si parla di sub-affitto (o meglio di "sub-concessione") per quanto riguarda gli allenatori. Insomma, al di là delle secche giuridiche, il rapporto degli occupanti non veniva estinto, seondo l'avvocato, con il decadimento dell'accordo fra Comune e società ippodromi fiorentini. Tant'è vero che, come conferma Monaco, egli stesso ha svolto la sua attività di allenatore professionista per circa trent'anni cambiando 5 società senza mai dover uscire dalle scuderie, nè rinnovare alcun accordo.
Ma che cosa hanno trovato stamattina vigili e dipendenti del Patrimonio comunale? I tre cavalli gestiti da Monaco, alcuni ragazzi che lavorano nel suo team, un vano con tanto di lucchetto in cui qualche disperato che non ha nessun nesso con la questione principale ha trovato rifugio. Oltre a cani e galline.
Ma, al di là di tutte le questioni (almeno la delibera di liberare l'area verrà notificata a Monaco in modo formalmente regolare) ciò che rimane aperto è il destino di questi ragazzi.
"Lavoro con i cavalli da quando avevo sette anni – spiega "Tarricone", che ora ne ha circa trenta – se prendono i cavalli, li portano via, prendono la mia roba e la buttano fuori, non so cosa fare. Non so veramente dove andare a parare. Senza cavalli, senza scuderia …. so fare solo questo, dove devo andare?" ….
E forse questo è il commento più amaro. "Possibile – commenta un amico – che se davvero si vuole fare il rilancio dell'ippica partendo da questa struttura, gente piena di competenza e professionalità venga sbattuta fuori senza che gli venga data nemmeno una possibilità?".