Firenze – Tornano in piazza i Biblioprecari, con uno sciopero partecipatissimo che li ha visti convenire in piazza della Signoria, portando striscioni, slogan, bandiere e speranze fin sotto le finestre di Palazzo Vecchio. Perché il problema immediato per questi operatori della cultura delle Biblioteche comunali e Archivio storico, è l’indeterminatezza di un futuro legato a un appalto che prevede intanto una riduzione d’orario per alcuni di loro, la copertura finanziaria per i servizi aggiuntivi solo fino a dicembre 2022 (nonostante l’appalto preveda una durata di 20 mesi più altri 20 mesi di rinnovo) e il continuo mutare dell’assessore di riferimento. Da Tommaso Sacchi a Nardella all’ultima sorpresa di ieri, Alessia Bettini. Il tutto, sullo sfondo di una reinternalizzazione talmente contraddittoria, difficile e complessa da richiamare l’attenzione nazionale dell’Associazione Italiana Biblioteche, che ha organizzato un incontro sul tema mettendo a confronto l’esperienza di Firenze e Milano, e promettendo il proprio interesse per una vicenda che la dirà lunga a livello nazionale (https://www.stamptoscana.it/aib-le-biblioteche-fiorentine-diventano-questione-nazionale-a-firenze-sciopero-il-1-luglio/). Senza contare che, per quanto riguarda la tematica dei concorsi propedeutici alla reinternalizzazione, il pallino, prima in mano all’assessore Martini, verrà acchiappato dalla nuova assessora per il personale Maria Federica Giuliani.
Dunque, motivi di preoccupazione ce ne sono, come spiega Giuseppe Cazzato, Cobas comunali, che segue e sostiene le rivendicazioni dei lavoratori da anni, fin dal momento in cui questa vicenda prese quota.
“Le risposte prioritarie che vengono richieste in questo momento – spiega Cazzato – sono quelle miranti a recuperare nel breve periodo i tagli di orario che sono stati già resi noti dalle ditte per alcuni lavoratori, tagli che vanno ad abbassare conseguentemente lo stipendio. Questo deriva dall’ insufficienza, già segnalata, delle risorse per l’appalto; allo stato attuale il nuovo affidamento ha attivato fino a febbraio 2024 i servizi principali, mentre quelli opzionali sono stati attivati solo parzialmente e solo fino a Dicembre 2022. Su questo punto, chiediamo fermamente che venga assicurata la copertura finanziaria di tutti i servizi per tutto il periodo d’appalto, che considerata la proroga dovrebbe terminare a ottobre 2025. Infine, chiediamo, visto il cambio degli interlocutori, di aprire il più velocemente possibile il tavolo già richiesto da mesi per aprire un serio confronto su modalità, tempi e risorse per una reinternalizzazione che valorizzi professionalità e competenze dei lavoratori che da anni garantiscono questi servizi. Ricordiamo che alcuni di loro hanno alle spalle oltre 20 anni di attività come bibliotecario o archivista. Se non vogliamo che questo tesoro di competenze vada sprecato, è necessario riconoscerlo, anche in sede concorsuale”.
Stamattina in piazza oltre ai Biblioprecari-Archivio Storico, le forze sindacali COBAS, USB, UIL, realtà associative come Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali, Assolettori – Biblioteca Nazionale, il Collettivo di fabbrica GKN, tanti cittadini e utenti delle biblioteche che in questi mesi hanno espresso la loro solidarietà agli operatori di Archivio e Biblioteche.